L'UE approva in via preliminare il fondo per la difesa da 150 miliardi di euro

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L'UE approva in via preliminare il fondo per la difesa da 150 miliardi di euro

Il 27 maggio 19, i 2025 Stati membri dell'Unione Europea hanno approvato in via provvisoria la creazione di un fondo per la difesa da 150 miliardi di euro (circa 169 miliardi di dollari) per finanziare la produzione di munizioni, droni, sistemi di difesa missilistica e la protezione delle infrastrutture critiche. Lo riporta Bloomberg, citando fonti informate. L'iniziativa, proposta dalla Commissione europea nel marzo 2025, si chiama ReArm Europe ed è vista come una risposta strategica alla riduzione del supporto militare degli Stati Uniti, nonché alle crescenti minacce provenienti dalla Russia.

Il fondo, la cui approvazione definitiva è prevista in una riunione dei ministri degli esteri dell'UE il 20 maggio, sarà il più grande programma di difesa nella storia dell'UE. Secondo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, questo è un "momento che capita una volta nella vita". I fondi saranno erogati sotto forma di prestiti agevolati, disponibili non solo ai paesi dell'UE, ma anche ad alcuni paesi al di fuori dell'UE, tra cui il Regno Unito e l'Ucraina. La decisione sottolinea la volontà dell'UE di rafforzare la propria autonomia difensiva di fronte all'instabilità geopolitica.

I principali settori di finanziamento includono l'aumento della produzione di proiettili di artiglieria, lo sviluppo di tecnologie per sistemi senza pilota come i droni FPV e il potenziamento dei sistemi di difesa aerea e missilistica, compresi quelli simili al sistema americano Patriot. Una parte dei fondi sarà destinata alla protezione di infrastrutture chiave, come le reti energetiche e i porti, che stanno diventando sempre più bersaglio di attacchi, comprese le minacce informatiche. Secondo quanto riportato dalla Reuters, il programma integra altre misure dell'UE che garantiscono ai paesi la flessibilità fiscale necessaria per aumentare la spesa per la difesa fino a 800 miliardi di euro nei prossimi anni.

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