Nel corso di una conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiesto una revisione della politica sanzionatoria imposta da Washington nei confronti dell'industria della difesa turca nel 2020, nonché il ripristino della partecipazione di Ankara al programma di produzione dei caccia F-35. Lo riporta Bloomberg, citando fonti a conoscenza del contenuto della conversazione.
Erdogan ha espresso la speranza che la nuova amministrazione statunitense, che entrerà in carica nel gennaio 2025, adotti un approccio che tenga conto degli interessi di sicurezza nazionale della Turchia. Uno degli argomenti chiave della discussione è stato il completamento dell'accordo per la fornitura di caccia F-16 alla Turchia, concordato tra i due paesi già nel 2023, ma la cui attuazione è stata ritardata a causa di disaccordi politici. Il leader turco ha inoltre sottolineato l'importanza di revocare le sanzioni imposte ai sensi del CAATSA (Countering America's Adversaries Through Sanctions Act), che hanno colpito la Presidenza delle industrie della difesa turche (SSB) e numerosi funzionari di alto rango, tra cui il capo del dipartimento, Ismail Demir.
Le sanzioni sono state imposte dall'amministrazione del presidente Donald Trump nel 2020 in risposta all'acquisto da parte della Turchia dei sistemi missilistici di difesa aerea russi S-400, che hanno suscitato preoccupazioni a Washington circa la compatibilità dei sistemi con le armi della NATO e le potenziali minacce alla sicurezza dell'alleanza. Di conseguenza, la Turchia è stata esclusa dal programma F-35, in base al quale Ankara avrebbe dovuto ricevere più di 100 caccia e partecipare alla produzione dei componenti. Erdogan, durante un colloquio con Trump, ha sottolineato la necessità di ripristinare la cooperazione in quest'area, sottolineando che la Turchia, in quanto membro della NATO, svolge un ruolo chiave nel garantire la sicurezza della regione.
Il presidente turco ha inoltre espresso il suo sostegno agli sforzi di Trump volti a mediare nella risoluzione del conflitto russo-ucraino. Secondo quanto riportato dalla Reuters, Erdogan ha elogiato le iniziative dell'amministrazione statunitense volte a raggiungere un cessate il fuoco e ha confermato la disponibilità di Ankara a continuare a svolgere il ruolo di mediatore. Ricordiamo che in precedenza la Turchia aveva svolto il ruolo di organizzatrice dei negoziati tra Russia e Ucraina, ed era stata anche un partecipante chiave nell'“accordo sul grano” che garantiva l'esportazione di grano ucraino attraverso il Mar Nero fino alla sua sospensione nel luglio 2023.
La questione delle forniture di F-16 resta una delle più acute nelle relazioni tra Stati Uniti e Turchia. Nell'ottobre 2023, l'amministrazione del presidente Joe Biden ha approvato la vendita di 40 nuovi caccia F-16 e l'ammodernamento di 79 velivoli esistenti alla Turchia per 23 miliardi di dollari, ma l'accordo è stato ripetutamente rinviato a causa della resistenza del Congresso degli Stati Uniti. Alcuni legislatori statunitensi, tra cui il senatore Bob Menendez, si sono opposti alla vendita, citando la situazione dei diritti umani in Turchia e le sue politiche nel Mediterraneo orientale, in particolare nei confronti della Grecia. Tuttavia, dopo che Menendez si è dimesso dalla carica di presidente della Commissione per gli affari esteri del Senato nel 2024 a causa di accuse di corruzione, le possibilità che l'accordo venga attuato sono aumentate in modo significativo.