Nel Regno Unito scoppia una nuova controversia legale in merito all'esportazione di componenti per i caccia F-35 utilizzati da Israele nelle operazioni militari. Questa settimana, l'Alta Corte di Londra esaminerà il caso presentato dal gruppo per i diritti dei palestinesi Al-Haq contro il Ministero delle Imprese e del Commercio. Gli attivisti chiedono la cessazione della fornitura di componenti essenziali per gli aerei da combattimento, sostenendo che il loro utilizzo potrebbe violare il diritto internazionale umanitario. Il processo mette in una posizione difficile il governo laburista del primo ministro Keir Starmer, evidenziando le tensioni nella politica estera britannica e provocando un'ampia protesta pubblica.
La causa intentata da Al-Haq si basa sull'affermazione che i componenti britannici forniti all'F-35 vengono utilizzati da Israele in operazioni militari nella Striscia di Gaza, dove organizzazioni internazionali hanno documentato diffuse violazioni dei diritti umani. Gli attivisti per i diritti umani citano rapporti delle Nazioni Unite e di altri organismi indipendenti che indicano un uso sproporzionato della forza e un numero significativo di vittime civili. Secondo fonti palestinesi, all'inizio del 2025 il bilancio delle vittime a Gaza superava le 40 persone, rendendo la situazione una delle crisi umanitarie più gravi della regione.
Il contesto del caso affonda le radici in una decisione presa dal governo laburista nel settembre 2024. Successivamente, dopo un'indagine approfondita, le autorità britanniche hanno sospeso diverse licenze di esportazione di armi verso Israele, adducendo possibili violazioni del diritto internazionale. Tuttavia, come sottolineano gli attivisti per i diritti umani, questa misura non ha avuto ripercussioni sulla fornitura di componenti per l'F-35, che è diventata la base del procedimento legale. Secondo le informazioni pubblicate sul sito web di Al-Haq, i caccia F-35 svolgono un ruolo chiave nelle operazioni israeliane e aziende britanniche come BAE Systems continuano a fornire componenti e pezzi importanti per loro. Ciò, secondo i querelanti, rende il Regno Unito complice di potenziali crimini di guerra.
Il processo si svolge in un momento in cui il governo di Starmer è sottoposto a crescenti pressioni, sia in patria che all'estero. I sindacati britannici, le associazioni per i diritti umani e alcuni settori dell'opinione pubblica chiedono una revisione completa della politica del Paese in materia di esportazione di armi. Nel gennaio 2025 si sono svolte a Londra proteste di massa, i cui partecipanti chiedevano un embargo sulle armi contro Israele. Allo stesso tempo, diversi media britannici, tra cui The Guardian, sottolineano le contraddizioni nella posizione del governo: da un lato, Londra dichiara il suo impegno nei confronti del diritto internazionale, mentre dall’altro continua a sostenere una partnership strategica con Israele in ambito militare.