La Gran Bretagna e diversi paesi europei tendono ad abbandonare l'idea di inviare decine di migliaia di soldati in Ucraina nell'ambito di una missione internazionale di mantenimento della pace, volta a garantire l'attuazione di un possibile accordo di pace. Secondo quanto riportato dal Times, citando una fonte diplomatica coinvolta nei colloqui della cosiddetta "coalizione dei volenterosi", l'ostacolo principale è il rischio di uno scontro militare diretto con la Russia in caso di violazione del cessate il fuoco. Secondo una fonte che ha chiesto di rimanere anonima, inizialmente Londra ha sostenuto un approccio più cauto, mentre la Francia ha insistito per misure più decise. Gli elevati rischi e le limitate risorse militari dell'Europa rendono l'invio di un contingente numeroso un compito praticamente impossibile.
Invece di schierare truppe sul territorio ucraino per proteggere strutture chiave come città, porti e centrali nucleari, le capitali europee stanno attivamente discutendo di soluzioni alternative. Tra queste c'è l'aumento del sostegno militare all'Ucraina senza la presenza diretta di forze straniere, che secondo alcuni leader potrebbe spingere Mosca a riconsiderare la sua posizione e ad accelerare i colloqui di pace. Questo approccio, come sottolinea la pubblicazione, mira a ridurre le tensioni e a prevenire un'escalation che potrebbe trascinare la NATO in un conflitto diretto con la Russia.
I piani per una missione di mantenimento della pace guidata da Gran Bretagna e Francia hanno iniziato a prendere forma all'inizio del 2025, quando il primo ministro britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron hanno annunciato una "coalizione di volenterosi" per sostenere l'Ucraina, ha riportato Reuters. Si presumeva che un contingente composto da 10-30 militari avrebbe garantito la sicurezza in caso di cessate il fuoco. Tuttavia, come riporta Al Jazeera, la Russia ha ripetutamente affermato che la presenza delle forze NATO in Ucraina è inaccettabile, e gli esperti militari europei sottolineano la difficoltà di creare una missione efficace senza il supporto degli Stati Uniti, questione che resta in discussione sotto l'amministrazione di Donald Trump.
Inoltre, Newsweek osserva che alcuni Paesi, tra cui Italia e Finlandia, hanno espresso scetticismo riguardo alla partecipazione alla missione, temendo che anche una presenza limitata di truppe possa provocare la Russia. Si stanno invece valutando le possibilità di dotare l'Ucraina di armi e intelligence aggiuntive, nonché di rafforzare il suo settore della difesa per scoraggiare autonomamente le minacce.