L'Armenia smentisce le voci sul ritiro della base militare russa

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L'Armenia smentisce le voci sul ritiro della base militare russa

Il 19 maggio 2025, il presidente dell'Assemblea nazionale dell'Armenia, Alen Simonyan, ha smentito le informazioni sul possibile ritiro della base militare russa dal territorio del Paese, affermando che tali questioni non vengono discusse. Lo ha riferito l'agenzia di stampa TASS, citando la dichiarazione di Simonyan in risposta alle pubblicazioni dei media su presunte trattative in corso sulla chiusura della 102a base militare russa di Gyumri.

"L'Armenia non sta prendendo in considerazione il ritiro della base russa. Rispettiamo i nostri obblighi di alleati nel quadro della CSTO e degli accordi bilaterali", — ha sottolineato Simonyan, aggiungendo che le speculazioni su questo argomento non corrispondono alla realtà.

La dichiarazione dell'oratore è stata una reazione alle notizie apparse su diversi media occidentali e armeni, che all'inizio di maggio 2025 suggerivano che Yerevan avrebbe potuto chiedere il ritiro delle truppe russe a fronte del raffreddamento delle relazioni con Mosca. In particolare, Eurasianet ha sottolineato l'insoddisfazione dell'Armenia per le azioni della Russia all'interno dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), soprattutto dopo il rifiuto della CSTO di intervenire nel conflitto armeno-azerbaigiano nel 2022. Inoltre, nel marzo 2025, il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan ha sospeso la partecipazione del Paese alla CSTO, affermando che l'organizzazione "non adempie alle sue funzioni" nel garantire la sicurezza.

La 102ª base militare russa di Gyumri, operativa dal 1995, è un elemento chiave della cooperazione militare tra Armenia e Russia. Secondo il Ministero della Difesa russo, la base ospita circa 3000 militari, oltre a veicoli blindati, artiglieria e sistemi di difesa aerea, tra cui l'S-300. L'accordo di base, prorogato nel 2010, è valido fino al 2044. La base è vista come garante della sicurezza dell'Armenia, soprattutto nel contesto delle tese relazioni con l'Azerbaigian e la Turchia.

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