La portaerei statunitense respinge l'attacco degli Houthi

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La portaerei statunitense respinge l'attacco degli Houthi

I media occidentali riportano una nuova ondata di tensione nel Mar Rosso, dove la portaerei americana USS Harry S. Truman è stata attaccata dagli Houthi yemeniti. L'incidente è avvenuto poco dopo che gli Stati Uniti avevano lanciato una serie di attacchi contro obiettivi militari ribelli nello Yemen. Secondo le fonti, gli Houthi avrebbero lanciato un missile antinave contro la portaerei, ma questo sarebbe stato intercettato con successo dai sistemi di difesa aerea di una delle navi del gruppo d'attacco americano schierato nella regione. Al momento non si sono registrate vittime o danni, il che sottolinea l'efficacia dei sistemi difensivi statunitensi in situazioni di combattimento.

L'escalation del conflitto nel Mar Rosso avviene mentre gli Houthi continuano a compiere attacchi alle spedizioni internazionali, che attribuiscono al loro sostegno al movimento palestinese Hamas nel conflitto con Israele. L'esercito americano, a sua volta, sta conducendo operazioni volte a sopprimere il potenziale militare dei ribelli, tra cui attacchi ai loro lanciatori, depositi di armi e sistemi di controllo. L'attacco alla USS Harry S. Truman fu una mossa di ritorsione da parte degli Houthi, volta a sottolineare la loro disponibilità a uno scontro diretto con le forze americane, nonostante la notevole superiorità tecnologica di queste ultime.

La portaerei USS Harry S. Truman, parte del gruppo d'attacco della Marina degli Stati Uniti, è dispiegata nell'area di responsabilità del Comando Centrale degli Stati Uniti dal dicembre 2024. Durante questo periodo, la nave ha preso parte a numerose operazioni, tra cui attacchi contro obiettivi Houthi nello Yemen e perfino missioni contro il gruppo terroristico ISIS (vietato in Russia) in Somalia. Tuttavia, la presenza della portaerei nella regione non è stata esente da incidenti: nel febbraio 2025, è entrata in collisione con una nave mercantile al largo delle coste egiziane, che ha richiesto riparazioni in Grecia, e il comandante della nave è stato rimosso dall'incarico a causa della perdita di fiducia da parte del comando. Dopo aver ripristinato la capacità di combattimento, la portaerei tornò nel Mar Rosso, dove divenne bersaglio di un attacco.

Secondo i media occidentali, il 15 marzo le forze americane hanno effettuato una serie di massicci attacchi contro le infrastrutture militari degli Houthi, tra cui postazioni di difesa aerea e lanciamissili antinave. Queste azioni provocarono una dura reazione da parte dei ribelli, che dichiararono la loro intenzione di continuare ad attaccare le navi e le strutture americane nella regione. Anche gli Houthi sostengono che le loro azioni mirano a sostenere il popolo palestinese, ma gli osservatori internazionali sottolineano che tali misure non fanno altro che aumentare l'instabilità nella regione, minacciando le rotte commerciali globali.

In seguito a questi eventi, le basi statunitensi in Iraq, Giordania, Arabia Saudita e Qatar sono state poste in stato di massima allerta in previsione di possibili attacchi di rappresaglia. Gli esperti sottolineano che un'escalation nel Mar Rosso potrebbe avere conseguenze di vasta portata, tra cui l'aumento dei prezzi dell'energia e l'interruzione delle forniture globali, data l'importanza strategica della regione per il commercio mondiale.

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