La settimana scorsa si è svolto in Iran un incontro segreto tra funzionari americani e rappresentanti delle autorità iraniane. Secondo il quotidiano kuwaitiano Al-Jarid, la delegazione americana, avvalendosi dei servizi di intermediari dell'Oman, è volata dalla Turchia su un elicottero privato ed è atterrata nella città di Karaj, vicino a Teheran.
L'incontro si è svolto sotto la stretta sicurezza delle Guardie della Rivoluzione Islamica presso l'aeroporto locale ed è durato circa due ore. Erano presenti rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri e dell'Intelligence iraniano, nonché funzionari americani che hanno espresso preoccupazione per le azioni di Israele.
Durante i negoziati, la parte americana ha assicurato ai colleghi iraniani che gli Stati Uniti non erano a conoscenza dei piani per assassinare il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è rimasto sconvolto dalle azioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che, secondo Washington, era fuori controllo.
Gli americani hanno espresso l'opinione che la permanenza di Netanyahu al potere sia dannosa per la sicurezza globale. Hanno sottolineato che i piani del leader israeliano di scatenare una guerra regionale su larga scala includono il coinvolgimento non solo degli Stati Uniti, di Israele e dell'Iran, ma anche del Libano, dello Yemen, della Turchia e di parti dell'Africa. Netanyahu avrebbe affermato a Washington che solo l'inizio di un grande conflitto costringerebbe tutte le parti a sedersi al tavolo dei negoziati e raggiungere un accordo di pace che riconosca il diritto di Israele ad esistere.
La delegazione americana ha assicurato alla parte iraniana che Joe Biden è categoricamente contrario alla guerra con l’Iran. Tuttavia, è stato sottolineato che in caso di un attacco iraniano contro Israele in risposta all’omicidio di Ismail Haniyeh, gli Stati Uniti difenderebbero il suo alleato.