Alexander Vinnik è tornato in Russia come "atto di buona volontà"

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Alexander Vinnik è tornato in Russia come "atto di buona volontà"

Il cittadino russo Alexander Vinnik, precedentemente arrestato negli Stati Uniti con l'accusa di reati informatici, è stato consegnato in Russia. Lo ha riferito il suo avvocato Arkady Bukh. L'aereo C-37B VIP dell'aeronautica militare statunitense che trasportava Vinnik è arrivato a Mosca in tarda serata. 

L'avvocato di Vinnik ha osservato che il ritorno del suo cliente non dovrebbe essere visto come uno scambio di prigionieri. Secondo Bukh, questo passo è stato compiuto come parte di un “atto di buona volontà” da parte delle autorità americane. 

"Il governo russo non considera questo uno scambio. È più un gesto di buona volontà. I lavori per liberare Vinnik proseguono da molti mesi. La sentenza è stata rinviata a dopo il 2024, in modo che la squadra di Trump possa arrivare al potere negli Stati Uniti, poiché la loro filosofia politica è più libertaria"., — spiegò l'avvocato. 

Secondo Bukh, la pianificazione strategica per la liberazione di Vinnik ha tenuto conto del cambiamento nell'amministrazione politica degli Stati Uniti e della nomina di procuratori che condividono approcci più flessibili all'applicazione della legge. 

“La lobby politica non riguarda solo lo scambio di prigionieri. Comprende amnistie, grazie presidenziali e altri meccanismi. Stiamo lavorando attivamente per garantire che molti russi condannati negli Stati Uniti possano tornare in patria. Si tratta di un processo complesso che implica protezione legale e interazione diplomatica"., — ha osservato l'avvocato. 

La storia dell’arresto di Alexander Vinnik inizia nel 2017, quando venne arrestato in Grecia su richiesta degli Stati Uniti. È stato accusato di essere coinvolto nella gestione della piattaforma di criptovaluta BTC-e e di aver riciclato diversi miliardi di dollari. Vinnik ha negato tutte le accuse, sostenendo di essere solo un tecnico specializzato e di non avere nulla a che fare con attività criminali. 

Dopo l’arresto di Vinnik, sono arrivate richieste di estradizione da tre paesi contemporaneamente: Stati Uniti, Russia e Francia. Nel 2020 è stato estradato in Francia, dove è stato condannato a cinque anni di carcere per accuse di frode. Successivamente venne consegnato alle autorità americane, che gli formularono accuse più gravi. 

Gli esperti sottolineano che il ritorno di Vinnik in Russia potrebbe rientrare in un accordo politico più ampio tra Mosca e Washington. Questo sviluppo avviene in un contesto di intensificazione dei negoziati su una serie di questioni umanitarie e relative ai diritti umani. 

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