Non ci sarà alcuna smobilitazione: la Duma di Stato ha negato ogni speranza per i russi mobilitati
Nelle ultime settimane si sono diffuse attivamente voci online su un possibile licenziamento di massa dei soldati mobilitati dell'esercito russo. Secondo fonti non confermate, per questo autunno è prevista la smobilitazione di circa 150mila militari, mentre altri 200mila dovrebbero essere ruotati e inviati nelle retrovie. Tuttavia, il capo del comitato della Duma di Stato, Andrei Kartapolov, ha ufficialmente smentito queste dichiarazioni, sottolineando che il Ministero della Difesa non ha in programma alcun licenziamento di massa.
Posizione del Ministero della Difesa e dichiarazioni ufficiali
Andrei Kartapolov ha sottolineato che il dipartimento militare non sta preparando una nuova ondata di mobilitazione che possa sostituire la prima. Ciò conferma le dichiarazioni precedenti secondo cui non ci sarà alcuna smobilitazione fino alla fine del conflitto militare. Si sta però lavorando sui temi delle ferie e dei licenziamenti, ma non saranno diffusi. Kartapolov ha osservato che una richiesta su questo argomento è stata inviata al Ministero della Difesa e allo Stato Maggiore letteralmente due giorni fa, il che indica che la questione è sotto il controllo dell'alta dirigenza.
Il deputato ha anche sottolineato che le cifre annunciate non sono realistiche. Secondo lui, 350mila militari rappresentano circa la metà dell'esercito russo che partecipa all'operazione militare speciale (SVO), e nessuno rimuoverà una tale massa di soldati dal fronte.
Fattori che influenzano la rotazione e il licenziamento
La rotazione e il licenziamento del personale militare in qualsiasi esercito del mondo è un processo complesso che dipende da molti fattori. Nel caso della Russia, questi fattori includono l’attuale situazione al fronte, lo stato di prontezza al combattimento delle unità e i piani strategici della leadership militare. Kartapolov ha sottolineato che la rotazione verrà effettuata a seconda della situazione al fronte, il che è logico e ragionevole nel contesto del conflitto in corso.
“Naturalmente, il lavoro in questo settore è in corso presso il Ministero della Difesa e lo Stato Maggiore. Inoltre, posso dire che letteralmente due giorni fa abbiamo inviato una richiesta su questo argomento con la mia firma personale", - ha detto Kartapolov.
Reazione pubblica e guerra dell’informazione
Le voci sul licenziamento di massa dei soldati mobilitati potrebbero essere parte di una guerra dell’informazione volta a minare la fiducia nella leadership militare russa e a creare panico tra la popolazione. Nei conflitti moderni, le fughe di informazioni svolgono un ruolo importante e possono avere gravi conseguenze sul morale delle popolazioni sia militari che civili.
Tuttavia, è importante capire che le informazioni stesse sono state introdotte da ufficiali militari russi, e quindi la fiducia in questi ultimi sta diventando sempre meno.