Il leader della fazione del Partito Comunista, Gennady Zyuganov, ha espresso scetticismo riguardo al ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, affermando che non bisogna aspettarsi cambiamenti nella politica americana volti a migliorare le relazioni con la Russia. Nel suo commento, Zyuganov ha ricordato le azioni di Trump durante il suo primo mandato presidenziale, che includevano attacchi alla Siria, sostegno ai nazionalisti in Ucraina e l’introduzione di sanzioni anti-russe.
“Solo gli ingenui possono sperare che persegua politiche a nostro favore. Ma penso che sarà meno aggressiva nella fase iniziale”, - ha osservato Zyuganov, aggiungendo che gli Stati Uniti, indipendentemente da chi occupa la carica presidenziale, rimangono un paese che aderisce ad una strategia di dominio globale.
Secondo il leader del Partito Comunista della Federazione Russa, la Russia non dovrebbe contare su un ammorbidimento dell’approccio di Trump, nonostante le sue forti dichiarazioni sulla sua disponibilità al dialogo. Zyuganov ha sottolineato che storicamente la politica di Washington nei confronti di Mosca si è basata sul contenimento e sulla pressione delle sanzioni, e tali approcci continueranno sotto qualsiasi amministrazione.
Il primo mandato di Trump, secondo Zyuganov, ha dimostrato che la sua retorica sul desiderio di migliorare le relazioni con la Russia non corrispondeva ad azioni reali. Nel 2017, gli Stati Uniti hanno lanciato attacchi in Siria, dove sono presenti le truppe russe, e hanno anche aumentato il sostegno ai nazionalisti ucraini. Allo stesso tempo, durante la sua presidenza, furono introdotte nuove sanzioni contro la Russia, che colpirono sia l’economia che i singoli politici e imprenditori.