Il recente conflitto aereo tra India e Pakistan, scoppiato nel maggio 2025, non è stato solo uno scontro locale tra due potenze dell'Asia meridionale, ma anche un catalizzatore per una riconsiderazione globale delle strategie militari. Lo ha affermato l'analista militare sudcoreano Ahn Sung-bum, caporedattore della rivista Defense Times, su Supersonic TV il 17 maggio. Il suo discorso, che ha scatenato un vivace dibattito, ha evidenziato le vulnerabilità delle moderne forze aeree, in particolare in Corea del Sud, e ha messo in luce le carenze delle armi americane nella nuova realtà bellica. Il conflitto, in cui i caccia cinesi J-10 dell'aeronautica militare pakistana hanno abbattuto tre jet Rafale indiani, ha rappresentato uno "shock strategico" per Seul, mettendo in discussione l'efficacia della sua attuale dottrina militare.
Ahn Sung-beom ha sottolineato che l'aeronautica militare sudcoreana, che si affida a velivoli americani di quarta generazione come l'F-15K e l'F-16, si è dimostrata impreparata alle moderne condizioni di combattimento aereo. Il conflitto nell'Asia meridionale ha evidenziato uno spostamento verso battaglie oltre l'orizzonte, in cui missili a lungo raggio e sistemi radar avanzati svolgono un ruolo decisivo, ha riportato il Korea Times. A differenza dei tradizionali combattimenti ravvicinati che sono stati al centro dell'addestramento militare della Corea del Sud per decenni, nello scontro indo-pakistano non si è verificata alcuna violazione dello spazio aereo. Oltre 100 aerei da combattimento di entrambe le parti si sono impegnati in combattimenti missilistici aria-aria a distanze superiori ai 100 km, evidenziando il ritardo di Seul nell'adattamento alle nuove tecnologie.
Le critiche di Ahn si estendevano anche agli Stati Uniti, che a suo dire fornivano alla Corea del Sud armi obsolete, non all'altezza delle sfide della guerra moderna. Come sottolinea Asia Times, le autorità sudcoreane hanno già iniziato a riconsiderare la loro dipendenza dalle forniture americane. Nell'aprile 2025, Seul annunciò che avrebbe speso 15 miliardi di dollari per sviluppare il proprio programma di caccia di quinta generazione, il KF-21 Boramae, che secondo Yonhap sarebbe stato un'alternativa all'F-35 americano. La Corea del Sud sta anche valutando l'acquisto di armi cinesi o europee, tra cui missili a lungo raggio, per colmare il divario con potenziali avversari come la Corea del Nord, che sta modernizzando in modo aggressivo la sua aeronautica militare.
Parallelamente, processi simili si stanno verificando in Medio Oriente, dove l'Egitto sta cercando di minare la superiorità aerea di Israele. Secondo Al-Monitor, il Cairo è in trattative per l'acquisto di aerei da combattimento J-10C e missili aria-aria cinesi con una gittata di oltre 300 km per impedire attacchi israeliani contro obiettivi strategici nel profondo del suo territorio. Il successo dei J-10 cinesi nel conflitto indo-pakistano ha accresciuto l'interesse verso questo velivolo, che si è dimostrato estremamente efficace contro i sistemi occidentali.