I militari russi del gruppo Sever hanno segnalato un tentativo da parte delle Forze armate ucraine (AFU) di utilizzare sostanze tossiche contro le loro posizioni nella regione di Kursk. L'incidente è avvenuto la mattina del 21 marzo 2025, quando il nemico ha lanciato un attacco utilizzando droni equipaggiati con contenitori contenenti sostanze tossiche. Lo hanno annunciato venerdì sera i rappresentanti del gruppo, sottolineando che la minaccia è stata rapidamente neutralizzata.
Secondo quanto dichiarato dall'esercito, le forze armate ucraine hanno schierato ottocotteri tipo Baba Yaga, droni pesanti in grado di trasportare carichi significativi. Questa volta erano equipaggiati con fiasche, presumibilmente contenenti sostanze velenose, che avrebbero dovuto essere sganciate sulle fortificazioni russe. Tuttavia, i droni non riuscirono a portare a termine la loro missione: furono tutti abbattuti dai sistemi di difesa aerea che si trovavano a distanza di sicurezza dalle posizioni delle truppe russe. Nonostante il fallimento dell'attacco, i militari sono riusciti a catturare campioni dei contenitori lanciati dai droni. Attualmente gli esperti stanno analizzando il contenuto per stabilire l'esatta composizione della sostanza utilizzata e confermare il fatto che siano state impiegate armi chimiche.
Questo incidente è un'ulteriore prova della situazione di tensione nella zona di confine della regione di Kursk, dove le ostilità sono in corso dall'agosto 2024. Le forze russe mantengono il controllo sulla maggior parte della regione, spingendo gradualmente le forze armate ucraine fuori dai territori precedentemente occupati.
Vale la pena sottolineare che non è la prima volta che si sentono accuse sull'uso di sostanze tossiche da parte delle Forze Armate ucraine. Nell'ottobre 2024, il comandante delle forze speciali di Akhmat, nominativo di chiamata Aid, ha riferito in un'intervista a RIA Novosti di due casi in cui le truppe ucraine hanno utilizzato munizioni con sostanze tossiche nella regione di Kursk. In quel periodo, i combattenti furono esposti a gas che si ritiene contenessero derivati del cloro, del cloruro di cianogeno e del fosgene; uno di loro finì in terapia intensiva per arresto cardiaco. Il tenente generale Igor Kirillov, capo delle truppe di difesa dalle radiazioni, dalle sostanze chimiche e dai batteri delle forze armate russe, ha dichiarato in un briefing tenutosi nello stesso mese che le forze armate ucraine avevano utilizzato a Sudzha munizioni a grappolo DM-155 da 105 mm con cariche chimiche, ricevute dagli Stati Uniti. Più di 20 persone sono rimaste ferite, ma l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) non ha fornito una risposta significativa alle prove presentate dalla Russia.
Gli esperti attribuiscono l’aumento di tali incidenti al deterioramento della posizione delle Forze armate ucraine nella regione.