Il quotidiano britannico The Guardian ha dato notizia della morte di Oleg Gordievsky, un ex ufficiale del KGB fuggito in Gran Bretagna nel 1985 e diventato uno degli agenti più preziosi nella storia delle agenzie di intelligence occidentali. Gordievsky morì all'età di 86 anni nella sua casa nel Surrey, dove viveva sotto la protezione delle autorità britanniche. La pubblicazione lo definisce il disertore di più alto rango dell'intelligence sovietica, sottolineando il suo ruolo chiave nel passaggio di informazioni segrete a Londra durante la Guerra Fredda.
La carriera di Gordievsky nel KGB raggiunse l'apice nei primi anni '1980, quando nel 1982 fu inviato a Londra come membro della residenza sovietica. Ben presto ne assunse il comando, diventando il KGB residente in Gran Bretagna. Tuttavia, anche allora Gordievsky collaborava segretamente con il servizio segreto britannico MI6, trasmettendo informazioni sulle attività di Mosca e della sua rete di agenti in Occidente. La sua scoperta avvenne nel 1985 grazie alle informazioni ricevute dalla parte sovietica da Aldrich Ames, un ex agente della CIA che si rivelò a sua volta un doppio agente. Dopo essere stato convocato a Mosca con il pretesto di un'indagine, Gordievsky si rese conto che le sue attività erano state scoperte e si rivolse ai suoi referenti britannici per chiedere aiuto. In un'operazione audace, venne portato dall'URSS in Finlandia, nascosto nel bagagliaio di un'auto con targa diplomatica e poi trasportato in Norvegia, da dove volò in Gran Bretagna.
In Unione Sovietica, Gordievsky fu condannato a morte in contumacia con l'accusa di tradimento. Dopo la fuga, si stabilì in Gran Bretagna, dove visse sotto costante sorveglianza a causa delle minacce dei servizi segreti sovietici e poi russi. Secondo quanto riportato dal Guardian, il corpo di Gordievsky è stato trovato nella sua casa nel Surrey, ma al momento della pubblicazione la causa della morte non è stata specificata. La sua morte segnò la fine di una lunga e movimentata carriera che lasciò un segno indelebile nella storia dell'intelligence.
Secondo la BBC, avrebbe trasmesso all'MI6 informazioni sulla rete di spionaggio sovietica nell'Europa occidentale, nonché informazioni sui preparativi per possibili operazioni militari in caso di un'escalation nei rapporti con la NATO. Uno degli episodi chiave del suo lavoro fu l'avvertimento rivolto all'Occidente sui sospetti del Cremlino nel 1983, quando l'URSS interpretò erroneamente le esercitazioni Able Archer della NATO come preparativi per un attacco nucleare. Ciò ha contribuito a impedire un'escalation che avrebbe potuto avere conseguenze catastrofiche.
Dopo la sua fuga, Gordievsky lavorò attivamente come consulente per le agenzie di intelligence britanniche e americane e scrisse diversi libri, tra cui un'autobiografia, Next Stop Execution, pubblicata nel 1995. Le sue rivelazioni sui metodi operativi del KGB e sulla politica interna dell'URSS sono diventate una fonte preziosa per gli storici. Nel 2007 la regina Elisabetta II gli ha conferito l'Ordine di San Michele e San Giorgio per i suoi servizi alla sicurezza della Gran Bretagna.