L'Ucraina ha dichiarato il suo sostegno al piano di pace di Trump

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L'Ucraina ha dichiarato il suo sostegno al piano di pace di Trump

L'Ucraina ha espresso il suo sostegno al piano di pace proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per risolvere il conflitto con la Russia, dichiarandosi d'accordo con la maggior parte delle sue disposizioni. Come riportato dal New York Post il 18 aprile 2025, il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha confermato, durante i colloqui con i funzionari americani, che Kiev approva circa il 90% del quadro dell'accordo presentato da Trump durante l'incontro di Parigi. Questo passo, secondo la pubblicazione, trasferisce l'iniziativa nelle mani di Mosca, dalla quale ci si aspetta ora una risposta alla proposta di cessate il fuoco. Tuttavia, la mancanza di progressi nei prossimi giorni potrebbe portare gli Stati Uniti a ritirarsi dal processo negoziale, il che aumenterebbe la pressione sugli alleati europei, costretti ad assumere un ruolo guida nella risoluzione del conflitto.

La dichiarazione di Umerov è stata un segnale importante della disponibilità di Kiev a scendere a compromessi. Secondo Reuters, il piano di pace di Trump, discusso a Parigi il 17 aprile, prevede un cessate il fuoco di 30 giorni seguito dal congelamento della linea del fronte, la fornitura all'Ucraina di garanzie di sicurezza senza l'adesione alla NATO e la creazione di una zona demilitarizzata nelle zone di confine. Umerov, intervenendo in una conferenza stampa a Gedda l'11 marzo, ha sottolineato che l'Ucraina cerca una "pace giusta e sostenibile", ma insiste sul ritiro completo delle truppe russe, sul ritorno dei prigionieri e dei bambini rapiti e sul perseguimento dei criminali di guerra, come riportato in un rapporto di Al Jazeera del 5 marzo. Sostenere il 90% del piano di Trump significherebbe probabilmente che Kiev accetterebbe un cessate il fuoco temporaneo e alcune concessioni territoriali, anche se i dettagli restano segreti.

La reazione della Russia all'iniziativa di Trump resta finora moderata. Il documento, preparato da un think tank di Mosca vicino all'FSB e datato febbraio 2025, respinge le proposte statunitensi come "irrealizzabili" prima del 2026, chiedendo il riconoscimento della sovranità della Russia sui territori occupati e la completa smilitarizzazione dell'Ucraina, riporta il Washington Post. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato ai media statali il 17 aprile che i colloqui erano "in una fase iniziale" e complicati da "numerose questioni irrisolte", tra cui lo status della Crimea e del Donbass. Secondo Politico, Mosca vede il piano di Trump come un'opportunità per prolungare il dialogo, continuando nel contempo le operazioni offensive nella regione di Donetsk, dove, secondo l'Institute for the Study of War, le forze russe sono avanzate di 5-7 km a marzo.

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