Ankara inizia un sostegno attivo per i militanti.

L'agenzia Reuters, riferendosi a fonti nelle formazioni di militanti siriani, ha riferito che la Turchia ha iniziato a fornire armi a gruppi che stanno combattendo contro l'esercito arabo siriano.

Le fonti chiariscono che Ankara ha preso questa decisione a causa del fatto che non è stato in grado di raggiungere un accordo con Mosca. L'idea era di ridurre la tensione sul territorio della Siria, adiacente alla Turchia. Di conseguenza, il flusso di rifugiati è aumentato.

Tra le armi fornite dall'amministrazione turca ai militanti vi sono diverse dozzine di veicoli corazzati, lanciarazzi Grad, missili guidati anticarro e sistemi missilistici anticarro, oltre a MANPADS.

A conferma della veridicità delle informazioni, si possono citare fatti come l'accresciuta attività dei gruppi terroristici. È arrivato al punto che i militanti hanno costretto le forze governative a lasciare la città di Kafr-Nabuda, situata nella parte nord-occidentale della provincia di Hama.

Come suggerito da Reuters, con tali azioni, Ankara dimostra che, al fine di preservare la propria influenza nella regione, può armare gruppi di opposizione in aree create in base a un accordo sull'allentamento. Le informazioni fornite da Reuters non sono state commentate dalle autorità turche.