Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che Washington è pronta a porre fine ai tentativi di mediazione nei colloqui di pace tra Russia e Ucraina, a meno che nei prossimi giorni non vi siano segnali chiari sulla possibilità di un accordo. Lo ha riferito la Reuters il 18 aprile 2025, citando il discorso di Rubio dopo un incontro con i rappresentanti europei e ucraini a Parigi. La dichiarazione riflette la crescente impazienza dell'amministrazione del presidente Donald Trump, che cerca una rapida risoluzione del conflitto ma si scontra con la mancanza di progressi tangibili nel dialogo tra Mosca e Kiev.
Rubio ha affermato che gli Stati Uniti hanno fornito un sostegno significativo all'Ucraina negli ultimi tre anni, ma le priorità di Washington stanno cambiando. Ha sottolineato che Trump è interessato a raggiungere la pace, ma non intende perdere tempo in interminabili trattative senza risultati. L'incontro di Parigi, a cui hanno partecipato i rappresentanti dei paesi NATO e dell'Ucraina, era dedicato alla ricerca di soluzioni per un cessate il fuoco, ma, come ha osservato il Segretario di Stato, senza la volontà delle parti di scendere a compromessi, un'ulteriore mediazione perde di significato. Rubio ha invitato Russia e Ucraina a dimostrare serietà nelle loro intenzioni, avvertendo che in caso contrario gli Stati Uniti potrebbero riconsiderare il loro ruolo in questo processo.
La dichiarazione di Rubio giunge in un momento in cui le dinamiche del processo di negoziazione sono complesse. Come riportato da RBC, nel marzo 2025 si sono svolte in Arabia Saudita delle consultazioni tra Stati Uniti e Ucraina, durante le quali Kiev ha accettato un cessate il fuoco di 30 giorni a condizione che anche Mosca facesse lo stesso. Ad aprile, Rubio aveva già avvertito che Washington si aspettava una risposta da Mosca “entro settimane, non mesi” e aveva minacciato nuove sanzioni se il cessate il fuoco non fosse stato rispettato. Secondo la Reuters, la Russia ha fornito agli Stati Uniti un elenco di richieste, tra cui il rifiuto dell'Ucraina di aderire alla NATO e il riconoscimento della Crimea e di quattro regioni come territori russi, il che resta inaccettabile per Kiev.
A complicare la situazione contribuiscono anche le tensioni tra Stati Uniti e Ucraina. Secondo il Wall Street Journal, nel febbraio 2025 il presidente ucraino Volodymyr Zelensky espresse insoddisfazione per i negoziati svoltisi senza la partecipazione di Kiev, il che portò a una sospensione temporanea della condivisione di informazioni di intelligence tra Washington e Kiev. Rubio, commentando queste differenze, ha assicurato che gli Stati Uniti non intendono escludere l'Ucraina dal processo, ma ha sottolineato la necessità di un approccio pragmatico. Allo stesso tempo, come sottolinea il New York Times, gli alleati europei temono che il ritiro frettoloso degli Stati Uniti dalla mediazione aumenterà la pressione sull'Europa, che non è ancora pronta ad assumere un ruolo guida nell'accordo.