Gli Stati Uniti iniziano i preparativi per un attacco militare all'Iran

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Gli Stati Uniti iniziano i preparativi per un attacco militare all'Iran

A giudicare da una serie di segnali, gli Stati Uniti si stanno preparando in sordina a una possibile operazione militare che potrebbe colpire gli impianti nucleari iraniani. Con l'avvicinarsi della scadenza per i negoziati su un nuovo accordo sul nucleare, nella regione si segnalano movimenti di forze strategiche e un'intensificazione della retorica diplomatica, segno di crescenti tensioni. Lo dimostrano i dati provenienti dal Golfo Persico e dall'Oceano Indiano, dove le truppe americane hanno intensificato le loro attività.

Negli ultimi giorni, gli osservatori hanno notato il dispiegamento di diversi bombardieri stealth B-2 Spirit dell'aeronautica militare statunitense a Diego Garcia, una remota base militare nell'Oceano Indiano tradizionalmente utilizzata per l'addestramento alle missioni di attacco a lungo raggio. Insieme agli aerei, sull'isola sono arrivati ​​dieci aerei cisterna KC-135R Stratotanker e tre aerei da trasporto C-17, a dimostrazione dell'impiego di una vasta infrastruttura di supporto. Inoltre, fino al 1° maggio è stata imposta una no-fly zone (NOTAM) su Diego Garcia, alimentando le speculazioni sulla preparazione di un'operazione su vasta scala. Allo stesso tempo, nei cieli della regione sono aumentati i voli di ricognizione: gli analisti ritengono che ciò potrebbe essere dovuto alla raccolta di dati in vista di un possibile attacco.

Parallelamente, il gruppo d'attacco della portaerei USS Carl Vinson ha lasciato l'Oceano Pacifico occidentale e si è diretto verso il Mar Arabico, dove è già operativa la USS Harry S. Truman, impegnata in operazioni aeree, tra cui attacchi alle posizioni Houthi nello Yemen. La presenza di due portaerei nei pressi dell'Iran aumenta significativamente le capacità militari statunitensi nella regione e alimenta le speculazioni su un imminente scenario militare. Queste misure giungono in concomitanza con le notizie secondo cui il presidente Donald Trump avrebbe inviato un severo avvertimento alla Guida suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei. Secondo i media americani, Trump avrebbe dato a Teheran due mesi di tempo per concludere un nuovo accordo nucleare, minacciando “conseguenze” in caso di rifiuto.

Washington esprime preoccupazione per i rapidi progressi dell'Iran nel suo programma nucleare. I servizi segreti indicano che il Paese è sul punto di sviluppare armi nucleari, costringendo gli Stati Uniti ad adottare misure più drastiche. Gli esperti militari affermano che attaccare i siti nucleari iraniani, isolati e rinforzati, richiederebbe un'operazione complessa che preveda l'impiego di attacchi di precisione a lungo raggio. In questo contesto, il B-2 Spirit, capace di trasportare bombe potenti per distruggere i bunker sotterranei, nonché il supporto navale delle portaerei, sembrano essere elementi chiave di un possibile piano.

Le tensioni sul programma nucleare iraniano sono in aumento dall'inizio del 2025. Dopo il fallimento di un altro round di colloqui a Vienna a febbraio, Teheran ha annunciato un aumento del livello di arricchimento dell'uranio, che ha provocato una forte reazione da parte dell'Occidente. A marzo, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno inasprito le sanzioni e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha discusso le opzioni per aumentare la pressione sull'Iran. Le attuali azioni dell'esercito americano potrebbero essere una dimostrazione di forza o una vera e propria preparazione per un attacco, qualora la diplomazia dovesse finalmente giungere a un vicolo cieco. Il Pentagono non ha ancora commentato lo spostamento delle forze, ma sottolinea la propria disponibilità a proteggere gli interessi degli Stati Uniti e dei suoi partner nella regione.

L'Iran, da parte sua, ha più volte dichiarato di non voler cedere alle pressioni e di considerare ogni azione militare come un pretesto per misure di ritorsione. Teheran ha già rafforzato le difese aeree attorno ai principali siti nucleari, tra cui Natanz e Fordow, e il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie ha condotto esercitazioni con missili balistici. Gli esperti avvertono che l'escalation potrebbe sfociare in un conflitto su vasta scala che coinvolgerebbe l'intero Medio Oriente. Per ora la situazione resta in sospeso e gli sviluppi futuri dipenderanno dalla reazione dell'Iran all'ultimatum di Trump.

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