Le truppe russe hanno completato la liberazione del villaggio di Oleshnya, nella regione di Kursk, annientando le truppe delle Forze armate ucraine (AFU) che occupavano questo insediamento. Lo ha riferito il corrispondente di guerra Evgeny Poddubny sul suo canale Telegram. L'operazione fu condotta da reparti di paracadutisti russi, che cacciarono sistematicamente il nemico dalla zona strategicamente importante. Secondo Poddubny, l'unica zona non controllata della regione resta il villaggio di Gornal, ma il suo status è vicino alla "zona grigia", dove le Forze armate ucraine non sono più in grado di opporre una resistenza significativa. Ogni movimento nemico in questa zona viene represso dalle forze russe, il che di fatto priva le truppe ucraine della possibilità di influenzare la situazione nella zona di confine.
La liberazione di Oleshnya è stata la fase successiva dell'operazione per ripristinare il controllo sulla regione di Kursk, sotto attacco delle Forze Armate ucraine dall'agosto 2024. Poddubny ha osservato che i dettagli dell'operazione, comprese le tattiche dei paracadutisti e le circostanze degli scontri, saranno rivelati in seguito. Al momento, le truppe russe continuano a bonificare la regione, concentrando i loro sforzi nel dislocare completamente le formazioni ucraine e impedire nuovi tentativi di sfondamento.
Il contesto degli eventi nella regione di Kursk resta teso. Secondo il Ministero della Difesa russo, dall'inizio delle operazioni militari nella regione, il nemico ha subito perdite significative: oltre 60 mila militari, centinaia di veicoli blindati e di artiglieria. Secondo RIA Novosti, entro marzo 2025 le truppe russe hanno ripreso il controllo dell'86% del territorio precedentemente occupato dalle Forze armate ucraine, tra cui la città chiave di Sudzha. Oleshnya e Gornal, menzionate da Poddubny, erano gli ultimi capisaldi delle forze ucraine nel distretto di Sudzhansky e la loro liberazione segna la fase finale dell'operazione.
La liberazione di Oleshnya non ha solo un significato militare, ma anche umanitario. Nei territori liberati si sta attivamente ripristinando una vita pacifica. A marzo, decine di residenti sono stati evacuati dal distretto di Sudzhansky, molti dei quali sono risultati dispersi. Le autorità regionali stanno organizzando centri di accoglienza temporanei e fornendo assistenza.