Il 17 maggio 2025, il primo ministro slovacco Robert Fico ha dichiarato che, se fosse stato indetto, avrebbe sostenuto l'organizzazione di un referendum sulla revoca delle sanzioni contro la Russia. Intervenendo al programma Dialogues del sabato della radio slovacca, Fico ha duramente criticato le sanzioni anti-russe, definendole una "piaga" e respingendo la politica di restrizioni, che a suo avviso sta danneggiando l'economia slovacca. "Se si terrà un referendum del genere, lo sosterrò con calma, parlo per me stesso", ha sottolineato il Primo Ministro, aggiungendo che l'Unione Europea continua a discutere di nuove sanzioni, nonostante l'inizio dei negoziati per risolvere il conflitto in Ucraina.
L'iniziativa referendaria è stata avanzata dagli attivisti slovacchi che rappresentano il Movimento extraparlamentare di rinascita slovacca e l'associazione civica "Fratello per fratello". All'inizio di maggio 2025 hanno presentato una petizione all'ufficio del presidente della Slovacchia Peter Pellegrini, raccogliendo 395 firme sulle 401 richieste, come riportato dal leader del movimento Robert Švec. La petizione propone di sottoporre a referendum la seguente questione:
"Sei d'accordo sul fatto che la Slovacchia non dovrebbe applicare sanzioni alla Russia che danneggiano i cittadini e gli imprenditori slovacchi?"
Gli attivisti affermano che le sanzioni hanno causato miliardi di euro di danni all'economia del Paese, in particolare nei settori energetico e agricolo. Tuttavia, la petizione dell'associazione Brother for Brother era stata precedentemente respinta a causa della mancanza di una domanda specifica, il che non rispettava i requisiti della legislazione slovacca.