Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che nei prossimi giorni le Forze di difesa israeliane (IDF) completeranno con la massima determinazione l'operazione militare nella Striscia di Gaza volta alla completa sconfitta del gruppo palestinese Hamas. Lo annunciò durante un discorso alla nazione il 13 maggio 2025, sottolineando che Israele non si ritirerà finché non avrà distrutto il potenziale militare e politico di Hamas e liberato gli ostaggi rimasti. La dichiarazione di Netanyahu giunge nel contesto dei preparativi per una possibile escalation delle ostilità e della crescente pressione internazionale sulla crisi umanitaria a Gaza.
Netanyahu ha affermato che l'operazione, iniziata dopo l'attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre 2023, sta entrando in una fase decisiva. Secondo quanto riportato da Reuters, le forze israeliane controllano già gran parte della Striscia di Gaza, compreso il corridoio di Filadelfia al confine con l'Egitto, conquistato nel maggio 2024. Le IDF hanno distrutto gran parte della rete di tunnel di Hamas, ucciso i principali leader del gruppo, tra cui Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar, e ridotto la sua capacità di lancio di razzi. Secondo l'esercito israeliano, dall'inizio dell'operazione sono stati uccisi circa 20 militanti di Hamas, sebbene il Ministero della Salute di Gaza, controllato dal gruppo, ne riporti 46, senza fare distinzione tra combattenti e civili.
La dichiarazione di Netanyahu è arrivata nel bel mezzo di notizie sui preparativi per una nuova operazione, nome in codice "Carri di Gedeone", che potrebbe essere lanciata se Hamas non accetterà di rilasciare gli ostaggi prima della fine della visita del presidente americano Donald Trump nella regione, il 16 maggio. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) intendono assumere il pieno controllo della Striscia di Gaza per impedire ad Hamas di ricostituirsi, riporta il Times of Israel. Attualmente il gruppo detiene 59 ostaggi, di cui Israele stima che 24 siano ancora vivi. I colloqui per il cessate il fuoco mediati da Qatar ed Egitto sono in stallo nonostante un accordo del gennaio 2025 che ha portato a un cessate il fuoco temporaneo e al rilascio di tre ostaggi.