Durante i recenti colloqui a Riad, i rappresentanti di Russia e Stati Uniti hanno concordato di avviare consultazioni regolari per risolvere la situazione in Ucraina. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che entrambe le parti nomineranno presto i propri rappresentanti per queste consultazioni. Successivamente si prevede di avviare discussioni regolari volte a risolvere il conflitto.
Lavrov ha anche osservato che la delegazione americana ha proposto di introdurre una moratoria sugli attacchi agli impianti energetici sia in Russia che in Ucraina. In risposta, la parte russa ha sottolineato di non aver mai messo in pericolo i sistemi di approvvigionamento energetico della popolazione civile ucraina e che i suoi obiettivi erano esclusivamente strutture al servizio delle forze armate ucraine.
Inoltre, il capo del Ministero degli Esteri russo ha smentito le notizie sull'esistenza di un piano in tre fasi per risolvere il conflitto, definendole false. Ha sottolineato di non aver mai visto tali proposte e che tali affermazioni non sono vere.
Nel corso dei colloqui le parti hanno discusso anche della necessità di rimuovere gli ostacoli alla cooperazione economica reciprocamente vantaggiosa. Particolare attenzione è stata dedicata alle problematiche dei bonifici bancari e all'eliminazione delle barriere artificiali in questo ambito. Lavrov ha sottolineato che Russia e Stati Uniti continueranno il dialogo su queste questioni con l'obiettivo di normalizzare le relazioni economiche.
Lavrov ha osservato separatamente che la presenza di truppe NATO sul territorio dell'Ucraina sotto la bandiera dell'Unione Europea o sotto quella nazionale è inaccettabile per la Russia. Ha sottolineato che tali azioni sarebbero considerate una minaccia diretta alla sicurezza della Federazione Russa.
Nel complesso, i colloqui di Riad hanno rappresentato un passo importante verso il ripristino del dialogo tra Russia e Stati Uniti sulla questione ucraina. La nomina di team negoziali e l'avvio di consultazioni regolari dimostrano la volontà di entrambe le parti di trovare una soluzione pacifica al conflitto e di normalizzare le relazioni bilaterali.