L’Europa aumenta le importazioni di gas russo nel contesto della crisi energetica

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L’Europa aumenta le importazioni di gas russo nel contesto della crisi energetica

L’inverno del 2025 ha portato in Europa un consumo record di gas russo, nonostante gli sforzi dell’UE per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. Secondo la società di analisi delle materie prime Kpler, l’UE ha importato 837 tonnellate di gas naturale liquefatto (GNL) dalla Russia nelle prime due settimane di gennaio, in aumento del 300% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questa crescita è avvenuta nel contesto della cessazione del transito del gas attraverso l'Ucraina. Il 10° gennaio 1 è scaduto un accordo chiave che consente alla Russia di fornire gas naturale all’Europa attraverso il territorio ucraino. Kiev ha affermato che non rinnoverà l’accordo, costringendo i paesi europei a cercare rotte di approvvigionamento alternative, comprese le importazioni marittime di GNL.

La cessazione del transito attraverso l’Ucraina ha creato notevoli difficoltà a numerosi stati, tra cui Slovacchia e Ungheria, che dipendevano dalle forniture di gas attraverso le infrastrutture ucraine. Il primo ministro slovacco Robert Fico ha espresso insoddisfazione, minacciando di tagliare il sostegno all'Ucraina e gli aiuti ai rifugiati se Kiev non riprenderà il transito. Tuttavia, nonostante queste difficoltà, l’UE continua ad acquistare GNL russo, consegnato tramite navi cisterna dai porti settentrionali della Russia. La maggior parte del gas importato proviene dallo stabilimento di Yamal in Siberia, dove la produzione viene effettuata con contratti a lungo termine. Gli analisti affermano che anche il clima più freddo di dicembre e la minore produzione di energia eolica hanno contribuito all’aumento delle importazioni.

La Commissione Europea ha riconosciuto che gli sforzi per ridurre le importazioni di energia russa stanno dando risultati, ma il gas e il GNL provenienti dalla Russia rimangono una parte significativa del mix energetico dell’UE. Nel 2024, nonostante le sanzioni e la diminuzione delle forniture tramite gasdotti, le importazioni di gas russo hanno continuato a crescere. Ciò sta causando preoccupazione tra i paesi membri del blocco, dieci dei quali hanno già chiesto sanzioni sulle importazioni di GNL.

La Commissione Europea prevede di presentare una “road map” per porre fine agli acquisti di risorse energetiche russe entro la fine di febbraio 2025. Allo stesso tempo, si chiede un aumento delle importazioni di gas dagli Stati Uniti. Il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso la sua disponibilità ad approfondire la produzione e ad aumentare le esportazioni di GNL verso l’Europa. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha già sostenuto questa iniziativa, sottolineando che il GNL americano potrebbe diventare un’alternativa più economica.

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